Nell’Antico Testamento Dio diede ai figli d’Israele un comandamento riguardo a ogni cinquantesimo anno in successivo. Si chiamava l’anno di Giubileo. Quando i figli d’Israele uscirono dall’Egitto ed entrarono nella buona terra di Canaan che Dio ebbe dato loro, ogni famiglia ricevette una porzione di terra su cui vivere e coltivare.

Sono grata per il primo capitolo nel libretto “Elementi di base della vita cristiana” in cui è scritto che dopo la rigenerazione un credente deve avere comunione con altri credenti, non per guadagnare insegnamenti, dottrine o conoscenza vuota, ma per “essere nutrito”, “crescere”, “maturare” e “gioire delle ricchezze della presenza di Cristo”.

La nostra salvezza è come una roccia, inamovibile, ma la gioia della nostra salvezza è come un fiore delicato, facilmente sconvolto da un leggero venticello. Pertanto, è qualcosa che dobbiamo coltivare e nutrire.